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giovedì 4 marzo 2010

RENDICONTO CARITAS

































































ALBUM FOTOGRAFICO















































































MARINEOSOLIDALE REALIZZA DUE PROGETTI IN BURKINA FASO



Esperienza in Burkina Faso

Tra settembre e ottobre 2008 con mio marito ci siamo recati, per tre settimane in Burkina Faso, uno dei paesi più poveri del mondo.
La prima settimana siamo stati ospiti della sig. Giuliana, una volontaria di Cuneo, che presta la sua opera da più di venti anni a Ouagadougou, capitale del Burkina
In queste tre settimane abbiamo fatto numerose esperienze e conosciuto diverse realtà significative;
1)Siamo stati in un centro gestito da donne locali aiutate dall’LVIA ( Associazione di cooperazione e volontariato internazionale) per il recupero riciclaggio e la lavorazione della plastica. Una realtà associativa formata da circa trenta donne costituitesi in cooperativa, le quali raccolgono i contenitori di plastica per le strade, li lavano a mano, li mettono ad asciugare al sole e infine con delle apposite macchine li macinano riducendoli in granella, pardon prima li selezionano per colore, li insaccano e li vendono alle fabbriche che lavorano la plastica.
2) Siamo stati a Numbilla ospiti di Suor Teresa Fayama, che per mantenere un gruppo di circa 120 bambini orfani (di cui la maggior parte adottati a distanza) è diventata imprenditrice, produce infatti un integratore alimentare, la spirulina: è un’alga che si riproduce in lunghe vasche che necessitavano di una copertura per ripararle dal sole e dagli insetti. Dopo un lungo processo di lavorazione la spirulina ridotta in polvere viene sciolta ogni mattina nel latte che i bambini dell’orfanotrofio mangiano, la parte eccedente viene commercializzata nelle farmacie del Burkina e da qualche tempo si trova anche presso le nostre erboristerie.
3) Un’altra realtà che ci ha colpito particolarmente è quella dei disabili.
Un volontario locale ci ha accompagnati nel villaggio di Donsè dove per l’occasione si sono riuniti circa 20 disabili provenienti dai villaggi limitrofi distanti sino a 20 Km .
Alcuni sono arrivati a piedi con le loro stampelle, altri con la sedia a rotelle (osservate dalle foto com’erano queste sedie), altri ancora con le biciclette e chi infine a piedi o portato a spalla da un familiare.
Nel luogo dove ci siamo ritrovati c’era un locale, precedentemente costruito da un’associazione di volontariato per costituirne la sede, e che aveva donato ai disabili, formato da un porticato sorretto da vecchie travi e coperto di paglia dove si riuniscono queste persone e dove avrebbero voluto seguire dei corsi professionali per imparare un mestiere che permettesse loro di mantenersi.
Vorrei precisare che in Burkina i disabili non percepiscono alcuna forma di pensione, di indennità di accompagnamento, né di bonus socio-sanitario, se i familiari possono mantenerli bene, altrimenti vengono abbandonati a se stessi.
Lo stato Burkinabè non fornisce presidi sanitari né cure gratuite, pertanto se non trovano chi da loro una mano o anche una vecchia carrozzina restano abbandonati nelle loro capanne.

4) Un incontro sicuramente non meno significativo è stato con Suor Bernarda, direttrice del centro Juvenat che ospita circa cento ragazze per un percorso vocazionale. Quando una sera parlando abbiamo chiesto a il responsabile della struttura se potevamo essere utili in qualche modo, ci ha detto con onestà ammirevole e disarmante: qui c’è bisogno di tanto, ma noi abbiamo chi ci da una mano, vi sono realtà nel Burkina dimenticate da tutti, dove nessuno arriva mai e dove c’è più bisogno di qua. Ci ha messo in contatto con la Caritas di Dori, una città a Nord est del Burkina avamposto nel Sahara, terra di beduini e allevatori che vivono delle magre risorse nel Sahel arido e inospitale, i cui figli non frequentano le scuole semplicemente perché non vi sono scuole e dove la ragazzine non vanno a scuola anche perché le famiglie non hanno spesso il minimo necessario per vivere. Bernarda ci ha detto senza reticenze “non aiutate noi che già riceviamo aiuti” ma il vescovo di Dorì.





Le esigenze erano tante, ma la diocesi si era posta l’obbiettivo di costruire una scuola per le bambine che altrimenti sarebbero rimaste senza istruzione, e nel contempo scavare dei pozzi per l’acqua in quanto quella era una zona molto arida.
Ciò che ci aveva colpito di questa esperienza è che le richieste che ci erano state proposte non erano di tipo assistenziale, non ci hanno chiesto soldi, vestiti, cibo ma strumenti per procurarseli, persino i disabili non hanno chiesto aiuto per vivere ma la possibilità di potersi guadagnare da vivere.
Personalmente con i fondi che i nostri amici e parenti ci avevano regalato per il nostro venticinquesimo anniversario di matrimonio oltre alla costruzione di una casa per una famiglia indiana seguita da P. Vito Lipari abbiamo finanziato la copertura di due delle cinque vasche utilizzate per la produzione della spirulina.
Portando la nostra esperienza in associazione all’unanimità si è deciso di aiutare i più deboli tra i deboli: i disabili e i bambini.
1 - Si è finanziato con 1.500 Euro un corso professionale ai disabili per la costruzione di secchi di lamiera. Troverete allegate fotografie del lavoro svolto e fatture delle spese effettuate; imparato questo lavoro pensano di produrre secchi e commercializzarli.
2 - Si è finanziato con 4.000 euro l’acquisto dell’arredo scolastico per una classe a Dorì, ma siccome tra il dire e il fare c’è sempre tanto tempo e tanta provvidenza da Dorì ci hanno fatto sapere che piuttosto che i banchi (che già un’altra associazione aveva provveduto a regalare), hanno acquistato l’arredo per le camere (lettino con armadietto) delle ragazze ospiti.
Anche la scelta di acquistare i materiali occorrenti sul posto non è stata casuale ma è volta a incentivare l’economia locale.



L’associazione Marineo Solidale da chi riceve denaro?
- Da tanti contribuenti che con la loro opzione del 5 per mille assolutamente gratuita scelgono di destinarlo alla nostra associazione;
- Da numerose realtà imprenditoriali che negli anni passati hanno dato il loro concreto sostegno alle nostre attività promozionali;
- Da diverse famiglie che in occasione di eventi particolari (tristi o lieti) hanno versato un contributo ( es. il fiore che non marcisce) per il finanziamento di questi progetti
- Da soci che hanno versato le loro quote per servizi resi;
- Da Famiglie che hanno scelto di finanziare progetti di solidarietà in occasione di eventi gioiosi, oltre noi infatti altre due famiglie in occasione del loro venticinquesimo anno di matrimonio hanno finanziato progetti di solidarietà con i doni ricevuti: una per la costruzione di una casa in India e un’altra una borsa di studio per un bambino indiano di 12 anni già adottato a distanza.
- Circa quindici famiglie o associazioni di Marineo e dintorni hanno adottato un bambino a distanza in collaborazione con P.Vito Lipari, un missionario rogazionista che lavora nel Kerala in India.

Consapevoli che noi non possiamo risolvere tutti i problemi ma che con le nostre scelte possiamo aggiungere una goccia di solidarietà a quanti sono nell’indigenza invito tutti coloro che hanno un evento da festeggiare nella loro vita a condividerlo con chi ne ha più bisogno e a donare il 5 per mille previsto nella dichiarazione dei redditi con il quale potremo finanziare altri progetti.

Nella Vilardi Presidente di Marineo Solidale ONLUS
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